ROMA\ aise\ - Da Angelo Saracini, già presidente del Comites Grecia, riceviamo e pubblichiamo una "lettera aperta" inviata ai deputati, nei giorni dell’approvazione del decreto che rinvia al 2014 le elezioni di Comites e Cgie. Nella lettera, Saracini spiega come, a suo parere, si debba agire per rivitalizzare i Comitati e farli diventare figure di primo piano nella promozione del Sistema Paese.
"Senza entrare nella discussione
intrapresa da altri in maniera più o meno convinta sulla necessità e
sulla democraticità di certe decisioni riguardanti i Comites in
particolare e secondariamente il Cgie, vorrei, invece, entrare nel
merito di come si continua a non parlare del ruolo e su come potrebbero
essere riorganizzati questi Comitati che sono stati creati giustamente
per l’assistenza degli italiani all’estero.
Durante la mia esperienza più che
decennale in questi organismi, mi sono sempre battuto con tutti i vari
Governi per cercare, prima di tutto, di essere più considerati e
apprezzati nel loro importante ruolo di enti istituzionali elettivi, in
modo di avere anche più autorevolezza sia nei Paesi che ci ospitano sia
in rapporto con le nostre rappresentanze diplomatiche.
In questa maniera, i Comites avrebbero avuto più autorevolezza ed essere molto più vicini alle nostre comunità.
Di primaria importanza, che nessun
addetto responsabile del MAE ha voluto mai risolvere, è il loro
riconoscimento legale nel Paese di residenza, e questo comporta che
spesso i consiglieri sono costretti ad agire in semi-clandestinità
rischiando anche di incorrere in infrazioni di leggi locali, senza
neanche avere la protezione e l’assistenza legale delle nostre autorità
in loco!
Passando, invece, al capitolo
finanziamenti e all’ormai famosa espressione governativa Spending
Rewiew, ci sono molte cose che potrebbero essere fatte anche senza
"spending" un euro, ma qui serve quella che è sempre mancata ai nostri
politici: la volontà e l’intelligenza politica di vedere oltre.
E così, si rimandano le elezioni per
rimandare alle calende greche tutte le problematiche della
ristrutturazione di quello che più volte si richiama "Sistema Italia",
sulla carta, ma nei fatti inesistente.
Se non fosse per l’imprenditorialità degli italiani all’estero, questo Sistema nessuno lo conoscerebbe.
Basterebbe invece ricreare delle
strutture di collegamento, ma anche di solidarietà, tra tutti i pezzi
sparsi nel mondo delle nostre istituzioni statali ancora esistenti e
rivitalizzarle semplicemente collegandole tra di loro per un scambio di
dati su un database su internet.
Ma l’Italia, in fatto di tecnologia
tramite la rete, sembra vivere ancora all’era della pietra e così la
maggior parte dei portali istituzionali all’estero offrono dei servizi
mediocri e squalificanti per un’Italia che già boccheggia in Europa e
che fa fatica a seguire le trasformazioni tecnologiche di altri partner
europei.
Il Comites, in questa maniera, potrebbe
essere rivitalizzato e ri-apprezzato dalle nostre comunità italiane
all’estero e svolgere veramente un ruolo di collegamento con le altre
realtà italiane nel mondo, per offrire un servizio di rinascita in senso
sociale, morale e politico". (aise)
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