venerdì 9 dicembre 2011

...a proposito del COASIT,e del Bazar:la comunita' si domanda...sul comportamento del Coasit,con qualche proposta,per chi ascolta!




(un alpino spazzacamino sul tetto della scuola italiana di atene)

Mi ricollego alle domande di Manolo e Angelo sul Coasit

Penso che il Coasit qualcosa di tangibile faccia per la comunità. Per la realizzazione del Bazaar, la macchina si mette in funzione con molti mesi di anticipo e vi lavorano con impegno ed entusiasmo molte persone. E questo è buono. Penso però che il Bazaar, pur costituendo occasione di incontro e una manifestazione tradizionale, non possa ripetersi all` infinito con lo stesso schema, anche perchè , la Comunità è un essere in divenire e non non ha sempre le stesse esigenze. Una delle esigenze di una comunità moderna, e questo il Coasit dovrebbe saperlo, è il diritto all` informazione: chi siete, cosa fate, a chi vi rivolgete, come si fa per parlare con voi,come faccio per fare una donazione, come faccio per chiedere aiuto. Questi sono alcuni degli interrogativi che il cittadino italiano si fa e ai quali quasi sempre non trova risposta. Il Coasit sembra, a questo proposito, un` associazione fantasma, c`e` ma.... dov`e`? La sua sede dovrebbe essere la Scuola Italiana, ma lì non esiste uno straccio di ufficio o una tabella che indichi il posto fisico dove l`associazione si riunisce. So che emette un bollettino, direi meglio `resoconto annuale` per chiedere contributi alla Stato Italiano e che questo bollettino/ bilancio viene sottoposto all\ approvazione del Comites ,ma cosa ci sia scritto e cosa no , chissà chi lo sa. Nessuno, ripeto, vuole mettere in dubbio un operato sacrosanto, ma dovrebbe essere anche possibile che gli Italiani ( e i greci) che vanno a comprare panettoni, caffè e cioccolatini ,possano vedere su un blog, un sito, su un pezzo di carta affisso da qualche parte quanto il Coasit riesca a raccogliere per le persone indigenti e chi sono queste persone. Attenzione!! Non si pretendono nomi, che` la discrezione e la privacy devono esere sempre rispettate , ma un` informazione sotto forma di elaborazione grafico-statistica , tanto per fare un esempio.
Non vorrei fare la guastafeste e poi sotto Natale, ma ritengo l` operato del Coasit, in tempi di crisi come questi,di grandissima importanza. Proprio per questo mi auguro che le sue iniziative possano essere dirette non solo al sostegno di indigenti che risiedono in Atene, ma anche a persone che abitano in provincia e che tengano in considerazione i bambini di famiglie bisognose e tutta una serie di italiani che possano trovarsi in situazioni di disagio economico.Ma per far questo ci vuole informazione, visibilità e migliore apertura alla Comunità. Ci guadagnerebbero tutti.


Claudia Capone

ex v.pres.comites grecia

2 commenti:

  1. Sono d'accordo!! ed aggiungo che a parte il Coasit anche il Comites e in genere ambasciata e consolato sono spesso latitanti nelle informazioni.
    Anche i "giornalini" di "parte" che periodicamente si pubblicano in Atene fanno lo stesso "gioco".

    RispondiElimina
  2. spesso il Comites serve a se stesso, lo dimostra il fatto di quanto poco sia conosciuto, e che pochi sanno quello che puo fare, quello che gli 'e concesso di fare. Il comites dovrebbe avere il polso della situazione della comunità difenderne i diritti, vigilare sull' operato del Consolato. Ma spesso diventa solo un litigioso concentrato di opinioni non considerate. Peccato!

    RispondiElimina